Quasi ogni anno, in particolare io, ma anche con Vito facevamo da accompagnatori a papà (quando non andava da solo con nonno Giacomo o zio Italo) per il periodo termale concesso dal Governo agli Invalidi Civili di Guerra soggiornando per 15 giorni a Trescore Balneario, vicino a Bergamo o a Salsomaggiore Terme .
Ci arrivavamo normalmente in pullman, ma anche in treno e per noi era veramente un periodo di grande felicità e di distacco dalla routine.
Alle terme papà si sottoponeva a massaggi terapeutici ma in particolare ai fanghi,che gli venivano applicati a mo' di impacchi su tutto il corpo, che lenivano il dolore alla schiena ed erano propedeutici per l’eventuale recrudescenza della patologia nei periodi invernali.
Anch’io approfittavo delle terme per fare inalazioni ai bronchi per curare la mia asma, in particolare a Tabiano Terme vicino a Salsomaggiore.
Quando ero con mio fratello erano schermaglie continue, eravamo due pesti, non stavamo quieti un attimo, tirandoci anche bastoni o sassi, mentre il nonno Giacomo sbirciando sotto gli occhiali, leggendo il giornale, faceva finta di controllarci, come registrato da un filmino in 8 mm, che custodiamo gelosamente.
Alle terme papà ci faceva bere l’acqua dal sapore di zolfo, che sgorgava dalla sorgente e che doveva avere proprietà taumaturgiche e il nonno di nascosto la birra scura di cui era goloso.
Ricordo a Trescore le gite nei campi tra le aie dei contadini con tutti gli animali che difficilmente avremmo visto in città, e a Salso le prime granite di caffè con panna montata, i manicaretti della pensione Romagnosi e alla sera le passeggiate con papà sul viale principale,dove nei primi piano-bar si esibivano i cantanti melodici degli anni 60, Fred Buongusto e Bruno Martino.
Erano periodi di grande felicità e spensieratezza, le consideravo proprio vacanze, perché ero in albergo con papà e Vito ma soprattutto perché erano le uniche indimenticabili passate con nonno Giacomo.
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