giovedì 25 agosto 2011

Partite memorabili

Alcune partite sono diventate memorabili nella storia del Cuoco di Bordo poi TVE, più per ricordi di risse che sportivi, ma è simpatico ricordarne qualcuna anche con varia aneddotica e dovizia romanzata di particolari.

PANTHERS-CUOCO DI BORDO : La partita di pallanuoto

Si giocava una domenica pomeriggio a Baggio contro i Panthers una squadra di Poliziotti noi eravamo 2i in classifica e loro ultimi con pochi punti, quindi doveva essere una passeggiata di salute, ma….ci si mise Giove Pluvio (come diceva Gassman ne “L'Audace colpo dei soliti ignoti) a rovinare le previsioni. Pioveva a Milano da tutta la settimana e noi eravamo contati, esattamente in 11, senza panchina, barando anche sul cartellino del nostro guardalinee.
Il campo di Baggio era una risaia, non si vedeva nemmeno una linea del campo e sul terreno c’erano almeno 5 cm di acqua in ogni zona.
Come di consueto l’arbitro con i capitani provò il rimbalzo della palla in varie parti del campo, ma la palla come nella pallanuoto si fermava galleggiando nelle pozzanghere che erano dappertutto, io mi dichiarai contrario alla disputa della gara per ovvi motivi, anche perché avevamo problemi di formazione e così anche il capitano avversario,ma l’arbitro ci impietosì dicendo che aveva fatto 50 km per raggiungere il campo e che non gli avrebbero pagato il rimborso spese.
Andai quindi negli spogliatoi a riferire ai compagni della situazione e dopo qualche tentennamento all’unanimità uscì “ Roby giochiamola !!” E giocammo. Una partita epica che tutti ricordiamo, a 10 minuti dalla fine perdevamo 2 a 0, anche per un rigore totalmente inventato.
Con la palla a centrocampo sul secondo gol subito dissi ai miei fratelli “non possiamo uscire sconfitti da qui !!“.
La partita fini 2 a 2 con gol di Vito e Lele negli ultimi minuti, uscimmo dal campo tutti fradici e marroni, le squadre erano praticamente identiche, ma soddisfatti e convinti di avere vissuto una partita epica.

CUOCO DI BORDO-OBIETTIVO CASA : La megarissa

Giocavamo in casa, doveva essere una partita tranquilla, non conoscevo l’arbitro ma era stato avvisato dalla Lega che giocavo io e che quindi doveva stare attento perché ero un tipo poco trattabile ed infatti…
La scintilla scoccò verso la metà del primo tempo quando un avversario fece alcune entrate pericolose su Lele, anche minacciandolo, allora mi avvicinai dicendogli “Hey amico se hai gli “attributi” prenditela con me ”.
Sfida accettata !! Al successivo calcio d’angolo per la nostra squadra si mise a marcarmi credendo che saltassi di testa per colpire la palla, mentre lui era pronto a tirarmi una gomitata in faccia, lui saltò con il gomito largo, io ovviamente no, anche perché di testa non sono mai stato un fenomeno, appena è “atterrato” gli ho rifilato una cartella alla Mike Tyson in pieno volto che lo ha fatto cadere nella rete della sua porta sanguinante.
Ho subito guardato l’arbitro che mi mostrava il cartellino rosso ed io conscio di averlo meritato stavo uscendo dal campo accompagnato dal loro portiere al quale stavo spiegando la provocazione del suo giocatore.
A questo punto venivo colpito a tradimento su un fianco dal giocatore che si era rialzato dalla rete.
Apriti o cielo, io e i miei “supporters” Fulvio, Roberto T., Sandro, Massimo (e altri non identificati) le abbiamo suonate di santa ragione a tutta la squadra avversaria, mentre l’arbitro terrorizzato fischiava la fine, scappando a gambe levate, rinchiudendosi negli spogliatoi.
Alla fine le maglie bianche della squadra avversaria erano del colore del Manchester United, e io mi accomodavo nella mia panchina sorseggiando un po’ d’acqua come i pugili alla fine di un round, mentre il Nick mio padre mi riprendeva dicendo che era sempre a causa mia che le partite finivano così. Ma il responsabile di tutto che le aveva prese da me e da almeno cinque miei compagni, veniva verso la panchina davanti al Nick dicendo ”è tutta colpa di quel figlio di…..” indicandomi con un dito. Mentre io mi stavo rialzando per “finirlo”definitivamente, il Nick mi scansava e gli sferrava una cartella in faccia che lo faceva restare come nei cartoni animati una decina di secondi in aria per poi strisciare indietro di qualche metro. Game over ….!!
Da quel giorno il Nick non mi disse più niente….
La partita fu rigiocata di nuovo senza nessun espulso perché l’arbitro preso dal panico non aveva stilato nemmeno il referto e al segnale d’inizio ci presentammo con un mazzo di fiori consegnato al capitano della squadra avversaria.
E poi dicevano che non eravamo dei gentlemen……

TRE PONTI-CUOCO DI BORDO : Ugo come Totò e Peppino

Giocavamo sul campo vicino all’ortomercato contro i Tre Ponti, purtroppo noi per squalifiche, malattie, cerimonie ecc. ecc. eravamo contati e soprattutto ci mancava Ugo il nostro libero, perché era stato espulso nella gara precedente.
Dato che non volevo rinunciarvi contavo sulla sua non identificazione, tanto quello sempre riconoscibile per gli ovvi motivi ero solo io, sostituendo il suo cartellino con quello di un altro giocatore assente ma vagamente somigliante.
A Ugo avevo fatto il catechismo dicendo che lui era il tale giocatore nome cognome data e luogo di nascita e suggerendogli di essere il più naturale possibile durante la “chiama” dell’arbitro.
Arrivò il fatidico momento e, mentre tutti erano in piedi e si giravano dopo la pronuncia del cognome dicendo il nome e mostrando il numero della maglia, Ugo rispondeva da terra mentre fingeva di allacciarsi gli scarpini, a questo punto tra lo stupore generale l’arbitro mi guardò e mi disse “capitano ma non ci assomiglia per niente !!” Io con la naturalezza che doveva avere Ugo gli risposi” è vero ha ragione ho sbagliato a prendere il cartellino !”
Giocammo in 10 e perdemmo 1 a 0.

INTER BAGGIO-CUOCO DI BORDO : Orrore in campo

Giocavamo a Baggio contro l’Inter Baggio una domenica pomeriggio, la partita si stava concludendo apaticamente sullo 0 a 0, quando ad una decina di minuti dal termine Roberto C. si scontrò con il portiere avversario molto violentemente ma assolutamente in modo involontario.
Roberto C. pesava circa 50 Kg, mentre il portiere avversario era un marcantonio tipo gladiatore.
Abbiamo temuto il peggio per Roberto, che invece a parte la forte botta non si era fatto niente, mentre il portiere si era rotto tibia e perone con frattura esposta contro il ginocchio a punta di Roberto, la gamba si era praticamente divisa in due.
Una scena raccapricciante, alcuni giocatori hanno addirittura vomitato,poi è arrivata l’ambulanza in campo per portare il malcapitato all’Ospedale San Carlo fortunatamente vicino.
Volevamo finirla lì, ma l’arbitro convinto di essere in Champions League ci comunicata che la partita doveva essere conclusa pena la sconfitta a tavolino di entrambe le squadre.
Lo risparmiai …. e d’accordo con gli avversari ci passammo la palla ognuno nella propria metacampo come giocatori di tennis e così fino al fischio finale con il risultato di 0 a 0.

AS SESTO-CUOCO DI BORDO TVE : La madre di tutte le partite….

Giocavamo a Sesto contro la squadra di casa e c’erano stati già dei presagi che poteva capitare qualcosa, primo c’erano tutte le mogli figli e tifosi a guardarci e io di solito in questi casi ero molto nervoso, poi Sandro aveva portato un pallone nuovo che Ugo nel riscaldamento aveva fatto finire nel vicino naviglio della Martesana, mai più recuperabile, poi c’era il campo pesante con molte pozzanghere sparse per tutto il campo.
La partita in sé non era difficile per niente eravamo sempre secondi in classifica mentre il Sesto era relegato negli ultimi posti e poi in casa aveva quasi sempre perso, poi con loro c’era abbastanza cordialità non avevamo quasi mai litigato durante la decina d’incontri disputati.
Dominavamo, avevamo colpito pali, traverse e addirittura un tiro di Vito scavalcato il portiere avversario si era fermato in una pozzanghera sulla linea della porta avversaria.
Primo tempo 0 a 0 un po’ incazzati ma nulla più, il “5” a Daniel sulle mani, un bacio a Gabriel e via per il secondo tempo, in campo per vincere.
Altra sfiga, la palla non voleva entrare e quando ti gira storto qualcosa ti capita.
Infatti verso la metà del secondo tempo, mentre Pasquale che giocava in difesa proteggeva la palla guardando in faccia Fausto il nostro portiere, l’attaccante avversario saltandogli sulle spalle gli cadeva davanti, l’arbitro senza esitazione fischiava il calcio di rigore.
Immediatamente andai naso contro naso dall’arbitro dicendogli di tutto, se si era fumato erba cattiva e facendo illazioni sulle origini di sua mamma, lui metteva mano al taschino tentando di estrarre il cartellino, io davanti a tutti gli gridai “ prova se hai le palle, ci sono 21 testimoni che mi stai provocando, a tuo rischio e pericolo.
Rimise il cartellino in tasca…..batterono il rigore e segnarono : 1 a 0 per loro, ma non era finita lì, dopo altre occasioni perse per pareggiare e addirittura per ribaltare il risultato, a 10 minuti alla fine il loro centravanti scappò in netto fuorigioco di almeno tre metri, un nostro difensore lo rincorse e lo afferrò per la maglia convinto di battere la punizione a nostro favore, invece l’arbitro fischiò il fallo a loro favore. Sandro che era in panchina per un infortunio inveì contro l’arbitro dicendogli che con le sue stampelle gli avrebbe fatto una collana, venne espulso immediatamente.
Mentre l’arbitro stava facendo indietreggiare la nostra barriera addirittura con le mani sul petto di un nostro giocatore, il Sesto batteva la punizione, noi ovviamente rimanemmo tutti fermi come le statuine del presepe in attesa dell’interruzione dell’arbitro dell’azione, perché era una punizione indiretta e si doveva aspettare il suo fischio, invece niente, gli avversari segnarono, io lo guardai convinto che annullasse la rete, invece fischiò la convalida indicando il centrocampo.
Non ci vidi più partii da almeno venti metri di distanza per colpirlo (giustamente) con un cazzotto in faccia, lui si abbassò e lo colpii sulla nuca. Svenne cadendo con la faccia nella pozzanghera e venne portato nello spogliatoio in barella come gli avvoltoi nel film”Pomi d’ottone e manici di scopa”.
Mi diedero 5 anni di squalifica, ma beneficiando dell’amnistia per i Mondiali di Italia 90, feci solo 7 mesi di assenza dai campi di calcio.

ANTEO CINE-CUOCO DI BORDO : L’Armata Brancaleone

Era il giorno successivo il matrimonio di Vito e si giocava al campo Capelli in zona Fiera, c’erano solo 8 giocatori disponibili, allora mi inventai un mio amico che somigliava ad un nostro giocatore, il fratello di Dario che di solito faceva il guardalinee e soprattutto Bobo il nostro Dirigente che aveva 20 anni più di noi, 11 titolari e nessuna riserva.
Però portai in panchina visto che era a Milano Frate Mario un cugino di mia mamma suo ospite che disse qualche preghiera almeno per non farci perdere e zio Italo, un vero Mister, per darci dei consigli da addetto ai lavori. Invece disputammo una partita storica vincemmo 4 a 1 con 2 gol miei e 2 di Pino.

AURORA-CUOCO DI BORDO TVE : Il setto nasale

Quell’anno non c’ero: meno male direte voi !!! e invece no !!
Si giocava il torneo estivo AURORA (la squadra di casa) e la nostra squadra era arrivata in semifinale proprio contro l’Aurora Segrate.
A 5 minuti dalla fine si vinceva 2 a 0 nonostante l’arbitro partigiano tentasse in tutti i modi di favorire gli avversari, la palla fini in fallo laterale e il Nick andò a raccoglierla con qualche difficoltà visto il suo handicap. L’arbitro allora apostrofò il Nick dicendogli che stava perdendo tempo apposta e che avrebbe fatto altro recupero, allora si avvicinò a lui Roberto T. che di lavoro scaricava i tonni al mercato del pesce dicendogli se non aveva visto l’handicap del nostro Dirigente, l’arbitro allora insultò anche Roberto T. che in tutta risposta infilò due dita nelle narici del naso dell’arbitro e stringendolo tra l’indice e il medio della sua manona lo girò di 90 gradi.
Si sentì un “crac”innaturale come di cassetta della frutta rotta e il naso dell’arbitro sanguinò e gli occhi diventarono immediatamente neri come se avesse preso due pugni.
La partita fu sospesa e la squadra fu radiata ingiustamente dal torneo, che come previsto alla fine vinse l’Aurora Segrate.

MARASSI –CUOCO DI BORDO : Batti il piede !!

Partita vinta 3 a 0 con gol mio, di Vito e di Claudio, senza storia, ma che entra nella storia per l’incidente occorso ad Andrea A. allora difensore come quando giocava nella Primavera della Samp, oggi nostro insuperabile portiere di calcetto.
Quando verso la fine della partita in uno scontro con un avversario sentì un forte dolore all’altezza del tallone, subito mi precipitaì dicendogli “Andrea batti il piede” cosa che dicevo praticamente per ogni colpo ricevuto,vedrai che ti passa.
Al pomeriggio eravamo a S.Siro a vedere una partita e Andrea si fece anche tutte le rampe dello stadio con indicibile sofferenza, ma io gli ripetevo sempre di insistere a battere il piede.
Dopo una notte insonne andò all’ospedale il responso fu drammatico: distacco quasi totale del tendine d’Achille, fu operato dopo pochi giorni !!
Da lì nacque la favola del “batti il piede“.

CUOCO DI BORDO TVE -AS SESTO : L’ultima partita

Giugno 1993, dopo 10 anni si giocava l’ultima partita, avevamo deciso di smettere con il calcio agonistico, il destino volle che incontravamo ancora il Sesto, ma ormai gli animi si erano stemperati anche perché da loro giocavano due miei amici nell’ambiente del lavoro, c’era solo uno di loro che mi stava particolarmente sulle scatole e infatti raccomandai ai miei amici di avvertirlo di non provocarmi perché era tutto a suo rischio.
Poi dato che erano i play-off e che noi ormai non avevamo chanches di proseguire mentre a loro serviva solo un punto, gli garantii il pareggio anche perché per noi sarebbe stata solo una festa con passerella finale, per questa cosa ricordo che discussi con Sandro che a tutti i costi voleva vincere, ma alla fine capì. Ci si mise invece l’ultimo arbitro di turno come al solito ad innervosirmi, prima volendo farci giocare sul Segrate 2 e non sul nostro 3, mi rifiutai, minacciò di espellermi ancora prima di iniziare, gli feci “una proposta che non poteva rifiutare” per usare una metafora, andò in Direzione della Lega che gli rispose che era meglio assecondarmi e così giocammo sul nostro campo, anche perché a parte l’affetto per quella polvere, era più piccolo e, per noi che non ci allenavamo mai, si correva di meno.
Poi altro problema con l’arbitro era quello della mia sostituzione a 10 minuti dalla fine con Daniel mio figlio per un ”passaggio di consegne “ simbolico, mi disse che non si poteva perché Daniel 13enne non aveva il cartellino, gli dissi che allora poteva andare a centrocampo e fischiare subito la fine perché la mia squadra non avrebbe giocato evitò di tornare negli uffici della Lega e come Sandro capì subito come un adulto accettando la mia richiesta, anzi impegnandosi anche ad avvisarmi a 10 minuti dalla fine per la mia sostituzione.
Durante la partita per non smentirmi litigai con l’arbitro, tirai una testata al tipo che mi stava antipatico perché continuava a provocarmi e fui bloccato più volte dai miei perché volevo finire l’opera, fui ammonito, minacciai di ritirare la squadra, litigai con Ugo, ma finalmente a 10 minuti dalla fine l’arbitro mi avvisò che era giunto il momento di uscire, diedi una pacca in viso a Daniel un “5” con Elvio che faceva il mister e mi sedetti in panchina per il meritato riposo.
Credo che all’ENDAS abbiano fatto festa tutta l’estate per il nostro abbandono e così giocatori avversari, dirigenti e soprattutto ………arbitri.

PS: per la cronaca sportiva la partita terminò 2 a 2, potevamo scommettere con Isibet….

ALTRE PARTITE : Zelig allo stato puro

In dieci anni e quindi circa 350 partite ci sarebbero molti altri aneddoti da raccontare, ma dato lo spirito assolutamente goliardico che ci ha sempre contraddistinto mi piace ricordare le partite giocate con i numeri di maglia invertiti, al centravanti il numero 2 e al difensore il 10, le partite giocate con calzettoni di colore diverso blu per la gamba destra e giallo per la sinistra, le volte che Vito al momento dello schieramento in campo per salutare (il poco) pubblico pagante abbassava i pantaloncini dei compagni facendoli restare in mutande, la volta che ci siamo presentati al pubblico con nasi, maschere e piedoni di plastica (era Carnevale) e tante amichevoli giocate fuori porta come a Tortona e Arconate e altre giocate a Milano ma soprattutto la nostra mitica partita Scapoli-Ammogliati che giocavamo ogni anno sotto Natale nella sosta del Campionato, insieme a parenti della Liguria che ci raggiungevano apposta, amici e conoscenti disponibili per l’avvenimento che finiva sempre al Ristorante con le immancabili vignette disegnate con grande maestria da Claudio.

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