A papà venne la brillante idea di scegliere per le vacanze estive una località montana.
A nulla valsero le nostre richieste di andare al mare a Pietraligure, dove finalmente avremmo soggiornato da ” uomini liberi “ non più da reclusi.
Un amico del portinaio di Via Rho, tale Leandro, che conosceva il Sig. Nino, ci aveva riservato una stanza a Cesiomaggiore vicino a Feltre in provincia di Belluno.
Partimmo io, Vito, Lele, mamma, papà, la Susy (la nostra cagnetta) e zio Italo su due auto, la
500 beige targata MI E73220 dello zio, e la famosa Giulietta “T” Sport del Sig. Nino insieme alla moglie Elisa, visto che le figlie Antonietta e Donatella erano in vacanza con i nonni.
500 beige targata MI E73220 dello zio, e la famosa Giulietta “T” Sport del Sig. Nino insieme alla moglie Elisa, visto che le figlie Antonietta e Donatella erano in vacanza con i nonni.
In auto con lo zio il mangiadischi girava a ripetizione; ricordo le canzoni “Sono simpatico” di Celentano e “Tu sei quello“ che vinse “Il disco per l’Estate “, di una cantante emergente, Orietta Berti, con musiche di Alberto Anelli, che più tardi negli anni sarebbe diventato uno dei miei più grandi amici.
Alberto ha scritto molte canzoni, la più famosa è “ L’importante è finire “ di Mina, ma noi siamo affezionati a “Il caffè della Peppina” che vinse uno “Zecchino d’oro “.
Arrivammo a Feltre e passando per Cesiominore, raggiungemmo Cesiomaggiore e cercammo subito Leandro, che nel paese di poche anime era il contadino, l’operaio, il becchino, il sacrestano, il messo comunale, l’idraulico, il fabbro, insomma il vero esempio di come si può ottimizzare l’utilizzo delle risorse Pubbliche.
Ricordo che appena appresa questa multifunzionalità di Leandro, dopo averlo conosciuto, con zio Italo scrivevamo con il pennarello nero il suo nome sui cartelli stradali di lavori in corso, che erano disseminati per tutto il paese.
Trovammo l’amico del portinaio “Leandro”, lungo una strada, mentre con un badile stava scavando una buca, non abbiamo osato chiedere a cosa servisse …

La casa era una catapecchia, in un rudere ristrutturato malamente, ma soprattutto aveva il bagno con il water “alla turca” con delle assi di legno che contenevano il buco della cloaca.
I miei cercavano di convincersi e di convincerci che poi tutto sommato non era così drammatica la situazione, eravamo in una amena località, con aria purissima, grandi spazi verdi e cibo genuino.
A me invece presero i miei famosi “5 minuti”, piantai un casino di urla e imprecazioni, volevo assolutamente tornare a Milano e magari andare poi al mare e mi barricai in macchina chiudendo i blocchi di sicurezza, in attesa del viaggio di ritorno.
Visto il lungo viaggio, la distanza e lo sbattimento della trasferta del nostro “circo”, papà provò a chiedere ad alcuni abitanti se ci fossero appartamenti disponibili da prendere in affitto per un mese.
Mi convinsero a fare questa ricerca e scesi dall’auto.
Fortunatamente dopo qualche giro improduttivo ci capitò il classico colpo di fortuna.
C’era una casa su due piani con un ampio cortile e l’appartamento al piano terra si era liberato proprio quella mattina.
Venne immediatamente bloccato e dopo poco ci insediavamo nel nuovo confortevole rifugio.
Di quella vacanza ricordo, oltre all’odore del Sanasma, i giocatori di calcio fatti col Pongo, le battaglie con i soldatini di plastica in giardino, il grande lavoro della passata di pomodori per le conserve dell’inverno fatti da Elisa, Nino e la mamma, un torneo di calcio con zio Italo giocatore e noi suoi grandi fans spettatori a Cesiominore, ma soprattutto quando preso dai miei “raptus “ costringevo tutta la famiglia a barricarsi in casa, mentre io da fuori gli lanciavo contro tutti i sassi che riuscivo a raccogliere.
Questi episodi venivano sempre ricordati da zio Italo e la mamma, insieme alla figura del mitico “Leandro” e del bagno alla turca.
Dall’anno successivo Pietraligure forever !!!
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